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  • Immagine del redattoreSara Robin

Il proprio elemento

Questa foto risale a 5 anni fa e cattura il mio primo, tardivo, tuffo di testa.

Non ho mai avuto un buon rapporto con l'acqua profonda, men che meno con il mare, per quanto sappia nuotare e stare a galla e possa trovarmi con la giusta compagnia, non riesco a sentirmi parte integrante dell'ambiente, cosa che invece mi succede in montagna.


Un rapporto simile a quello che ho con il mare in realtà l'ho avuto molto spesso anche con il palco: so nuotare, so stare a galla e con la giusta compagnia il panorama acquista valore, ma non mi sento sempre parte integrante dell'ambiente, ironicamente, come un pesce fuori dall'acqua.


Il palco e la performance non sono l'unico modo di dare voce alla voce, qualche volta capita, ascoltando bene, che la voce si spenga.

Poi c'è chi dalla voce vuole partire per prendere coraggio, o conoscersi, o uscire dalla famigerata zona di comfort, io direi anche per fare pace con se stesso.


Mi rendo conto di quanto sia difficile di questi tempi pensare a qualcosa di così evidente, così esternalizzato come il cantare in una dimensione interiore, di silenzio, liberazione e centratura, eppure è proprio lì che scatta la differenza ed è proprio lì che si trova la propria verità.

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