Paura
- Sara Robin
- 18 ago 2020
- Tempo di lettura: 1 min

In amore e nella paura credo esca il meglio e il peggio di noi.
Sono stati-emotivamente-limite in cui abbiamo la possibilità di misurarci con le nostre reazioni automatiche di cui spesso non ci rendiamo conto.
Nel canto la paura (e contemporaneamente l'ambizione) più diffusa è quella di cantare note acute: tanto ne siamo terrorizzati tanto spasimiamo per raggiungere l'obiettivo e altrettanto spesso ci facciamo fregare dai luoghi comuni "tecnici" uscendo frustrati dai nostri tentativi; perché se non lo riesco a fare come dico io allora non è possibile.
Diventa necessario lavorare sulla percezione, sullo sradicare i preconcetti attraverso l'esperienza e l'esercizio di quei meccanismi che ci aiutano a prendere nuovamente le misure delle nostre azioni e ci svelano poi quanto sia tutto molto più semplice di come ce lo eravamo, più o meno inconsapevolmente, imposti.
Lavorare sull'atteggiamento, sull'approccio nel riscrivere le abitudini contribuisce in maniera sostanziale e profonda all'apprendimento tecnico di un meccanismo e di conseguenza al raggiungimento di un obiettivo.
La voce non può muoversi lontano dalla paura senza che il cuore la accompagni.
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